Gennnaro Savio: “non solo le macerie dello stabilimento, l’alveo de La Rita è ostruito anche da rocce e terreno franato”
Intanto non sono state ancora avviate le operazioni di rimozione delle macerie
di Gennaro Savio. Il terribile crollo dello stabile del complesso termale “La Ritaâ€, continua a preoccupare tanto visto che le macerie hanno ostruito parte dell’alveo che da Casamicciola, giunge sino alla spiaggia posizionata all’ingresso del Comune di Lacco Ameno. Il tappo venutosi a creare sul letto dell’alveo, in caso di forti piogge potrebbe causare una catastrofe naturale proprio nella zona in cui, oltre ad un centro abitato popolatissimo, insistono l’Ospedale “Anna Rizzoliâ€, una centrale elettrica e la scuola media dell’istituto comprensivo “Mennellaâ€. E mentre le varie istituzioni dello Stato deputate ad intervenire, nonostante l’allarme di un imminente e catastrofico pericolo lanciato da tecnici ed esperti, continuano a fare un vergognoso scarica barile su chi deve materialmente rimuovere le macerie, con le nostre telecamere abbiamo documentato che non è solo la “montagna†di calcinacci e i detriti formati dal crollo dello storico stabilimento termale ad ostruire l’alveo de “La Ritaâ€, ma a pochi passi da qui ad occludere in parte il letto su cui con grande violenza scorre l’acqua piovana, ci sono grossi massi e terreno franato dalle altissime pareti laterali che nel tempo non sono state messe in sicurezza. E a questo punto ci chiediamo com’è la situazione a scendere a valle. L’alveo è ostruito da altri crolli, o è completamente libero da terreno, massi e detriti? Nei giorni di maltempo che hanno visto il verificarsi di smottamenti un po’ ovunque sull’isola d’Ischia, questo e gli altri alvei isolani, ed in modo particolare quelli di Casamicciola, sono stati controllati metro dopo metro o no? Perché se solo nel breve tratto visibile del letto dell’alveo de “La rita†abbiamo notato al suo interno la presenza di grossi massi e terreno, lo stesso potrebbe essere in altri punti anche dei vari alvei disseminati sull’Isola. E allora i rappresentanti istituzionali preposti, anziché “giocare†a fare l’odioso scarica barile su chi e come deve intervenire a “La Ritaâ€, oltre a fare presto ad eliminare le macerie dello stabilimento termale crollato, controllino che tutti gli alvei dell’isola d’Ischia siano completamente liberi da detriti, massi e terreno e questo per evitare e prevenire nuove tragedie. Basta disastri ambientali, basta tragedie, basta morti. Si intervenga e lo si faccia subito.
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